Insabbiamento di Rio Martino: siamo alle comiche finali

All’inizio dell’anno una delegazione di pescatori proprietari di barche ormeggiate nel Canale di Rio Martino incontrava l’On. Vincenzo Zaccheo, riferendo a quest’ultimo come l’insabbiamento del canale avesse raggiunto livelli tali da impedire l’uscita delle imbarcazioni, impedendogli di svolgere l’attività lavorativa e mettendo a rischio il reddito di 25 famiglie. Ebbene, a distanza di mesi, nonostante le svariate richieste di intervento, gli studi da noi proposti e le parole dell’assessore regionale, chiamato in causa a seguito di un’interrogazione del capogruppo della Lega Angelo Tripodi, la situazione è rimasta esattamente la stessa, tanto da rendere possibile a qualcuno di piantare un ombrellone nel bel mezzo del canale.

Questa amministrazione non solo non è in grado di eseguire un intervento a lungo termine, ma non è stata capace neanche di gestire l’emergenza. A distanza di pochi giorni dalla Pasqua, ovvero il periodo nel quale solitamente inizia la stagione dei campeggi, l’insabbiamento del porto canale non è stato ancora risolto e i molti campeggiatori che giungeranno nel nostro territorio non potranno uscire con le proprie imbarcazioni. 

Un disastro targato Coletta e i suoi i quali, oltre ai “vedremo” e “faremo”, non sono riusciti neanche a procedere attraverso un intervento immediato con dei semplici scavatori. La situazione è sempre la stessa, ai turisti offriremo questo pessimo biglietto da visita – al pari del degrado in cui versa il lungomare – e il danno subito dal commercio e dallo sviluppo economico del territorio sarà enorme.

Lo dichiarano i Consiglieri Comunali di Latina nel Cuore Dino Iavarone, Renzo Scalco e Mario Faticoni.

Dino Iavarone: “In attesa della realizzazione del progetto per il Ponte Mascarello, procedere ad un senso alternato semaforico. Approvata all’unanimità la proposta dell’On. Zaccheo di audizione presso la Sogin”

Esprimo soddisfazione per il clima di positivo confronto e dialogo intercorso in Commissione Lavori Pubblici. Analizzando le tre versioni di progetto proposte dagli uffici dell’Assessorato, abbiamo convenuto che qualsiasi ipotesi progettuale non possa non tenere conto del posizionamento del tutto particolare del Ponte Mascarello.

Non è indifferente, infatti, l’impatto di un Ponte situato nelle immediate vicinanze di un’area dove, secondo il Piano Regionale dei Porti, dovrebbe sorgere il Porto di Foce Verde. Tra le ipotesi progettuali, illustrateci dalla Dirigente Ing. Vagnozzi, quella che prevede il totale rifacimento del ponte, appare in questo senso la più adeguata.

Immaginiamo, ad esempio, che nell’ambito di una rivisitazione complessiva della Marina, non sarebbe utopistico immaginare il transito di imbarcazioni che necessitino di raggiungere il Porto.

Certo, anche su questo attendiamo di conoscere la posizione dell’Amministrazione Comunale guidata da Damiano Coletta intorno ad un tema che viene rivendicato come non più prorogabile da tutte le associazioni di categoria ed imprenditoriali. Non ultima, nel corso di una Commissione Attività Produttive, dal Direttore di Federlazio, la quale ha esplicitamente fatto cenno alla rivisitazione della Marina ed al Porto di Foce Verde.

In questi anni – ormai sei – di amministrazione targata Lbc, prendiamo atto che non si è saputo o voluto risolvere il problema di un Ponte di importanza strategica per la città di Latina. I cittadini di quel territorio, infatti, meritano risposte celeri.

Ecco perché abbiamo anche proposto che, in attesa della realizzazione dell’opera che, fra gara d’appalto e progettazione richiederà anni di lavori – si possa rendere fruibile (prevedendo verifiche statiche che ne attestino la sicurezza) il Ponte Mascarello attraverso un senso alternato di marcia regolato da un impianto semaforico, dando la possibilità di attraversamento ai pedoni ed ai ciclisti, escludendo categoricamente il transito dei mezzi pesanti. 

Infine, non possiamo che esprime soddisfazione nell’aver votato all’unanimità la proposta dell’On. Vincenzo Zaccheo – reiterata, in diverse occasioni – di svolgere un’audizione con la partecipazione delle commissioni consiliari lavori pubblici e ambiente, presso la Sogin di Borgo Sabotino. Non solo per affrontare il tema del Ponte Mascarello, ma anche per fare il punto sullo smantellamento e messa in sicurezza della centrale nucleare, soprattutto, dando seguito all’accordo di programma siglato fra Comune di Latina, Ministeri competenti e Sogin, che prevedeva lo spostamento del depuratore da Foce Verde all’interno della Centrale Nucleare. 

Il centrodestra non farà venire meno il contributo di idee e proposte per lo sviluppo del nostro territorio, avendo come metodo di lavoro la concertazione e la programmazione.

Lo dichiara in una nota il Capogruppo di “Latina nel Cuore” Dino Iavarone. 

“Incapacità, assenza di programmazione e sinergia istituzionale: la mancata realizzazione della Roma- Latina danneggia enormemente la nostra città. In Commissione Attività Produttive abbiamo ascoltato e condiviso il grido d’allarme delle categorie economiche e sociali del territorio”

Il centrodestra di Latina chiede all’amministrazione Coletta di battere un colpo sulla realizzazione della Roma- Latina.

“Il contesto economico assai sfavorevole che ci troviamo a fronteggiare, pone l’accento sull’isolamento a cui è relegata la nostra città e, di conseguenza, l’intera Provincia di Latina.

Lavoratori, studenti, operatori commerciali ed imprenditoriali vivono da tanto, troppo tempo, nella impossibilità di percorrere in piena sicurezza ed in tempi certi la strada 148.

Proprio il maltempo di questi giorni, unitamente ad alcuni gravi incidenti automobilistici, ha riacceso il dibattito pubblico intorno alla necessaria realizzazione della Roma – Latina.

Torniamo a chiedere a chi dovrebbe avvertire l’onore e l’onere di rappresentare le esigenze e gli interessi di questa città, se la nostra Regione possa denominarsi ancora “Lazio” o, più opportunamente, Regione Roma. Questo territorio non può tollerare che gli venga scippato il progetto dirottando quelle risorse per la realizzazione della Metro C di Roma.

Come forze politiche del centrodestra, avvertiamo il dovere morale e politico di rivendicare lo straordinario lavoro svolto, negli anni passati, dalle amministrazioni Comunali che abbiamo guidato. Un lavoro, per la verità, che ha visto la piena e fattiva collaborazione fra diverse istituzioni, peraltro di segno politico opposto. L’intero progetto della Roma – Latina, comprese le fondamentali opere di compensazione che, a cascata, avrebbero recato benefici all’intera Provincia di Latina, vennero approvate dall’Assessore della Giunta Marrazzo, attuale Segretario Regionale del Pd, il Sen. Bruno Astorre.

Il progetto autostradale della Roma – Latina, ad oggi, appare sempre più una chimera. La gara d’appalto è stata bloccata e le società hanno chiesto quasi 1 miliardo di euro di indennizzo, a fronte di un finanziamento del Cipe che prevedeva lo stanziamento di 491 milioni di euro.

In tempi non sospetti avevamo sollevato le nostre perplessità in merito alla modifica del progetto originario perché, avvertivamo, si poteva correre il rischio di perdere i fondi stanziati dal Cipe.

La mancata realizzazione della Roma- Latina non costituisce soltanto una emergenza infrastrutturale, quanto una vera e propria catastrofe economica per il nostro territorio. Come è stato ricordato in Commissione, tutto questo costerà al nostro territorio il segno meno su svariati punti di Pil. Nel corso di una bella ed utile Commissione Attività Produttive, alla presenza del Presidente Faticoni e dell’Assessore Lepori, abbiamo avuto il piacere di audire i massimi esponenti delle associazioni di categoria, dalla Camera di Commercio agli artigiani.

Fra i tanti interventi – tutti forieri di esigenze primarie del tessuto economico e produttivo pontino – non possiamo non menzionare quello del Direttore di Federlazio, la Dott.ssa Stefania Dottori. 

Raccomandando alla amministrazione concretezza ha elencato gli assi sui quali dovrebbe passare lo sviluppo di Latina: infrastrutture (Roma – Latina, ma anche la bretella Cisterna – Valmontone), la rivisitazione complessiva della Marina, dunque la realizzazione del Porto. 

Facciamo notare che è esattamente il cuore, il nucleo pulsante del programma con cui la nostra coalizione si è presentata agli elettori.

L’amministrazione Coletta, talvolta, pare essere vittima di un pregiudizio politico sulla realizzazione delle grandi opere, sulla programmazione a lungo termine, sulla visione di quale ruolo debba assumere Latina non soltanto nella Regione Lazio, ma più in generale nel Paese.

Questo territorio ha drammaticamente bisogno di sviluppo, di lavoro, di crescita economica. Il centrodestra è stato, è e sarà sempre dalla parte dei cittadini e delle imprese che chiedono alla politica di cambiare, in meglio, le sorti di questo territorio.

Lo affermano in una nota l’On. Vincenzo Zaccheo e i Capigruppo di FDI, Lega e Latina nel Cuore.

Commissione Attività Produttive riunita con Associazioni di categoria, la soddisfazione del Presidente Faticoni: «Dialogo e collaborazione per costruire insieme e rilanciare il territorio»

Questa mattina la Commissione Consiliare “Attività Produttive, Turismo, Politiche per il Lavoro, SUAP, Agricoltura”, presieduta dal Consigliere comunale di Latina nel Cuore Mario Faticoni, si è riunita insieme alle maggiori Associazioni di categoria. L’obiettivo della seduta è stato quello di affrontare in maniera diretta alcuni deficit strutturali che caratterizzano Latina e dintorni e che creano ostacolo allo sviluppo di molti settori, individuando soluzioni utili al rilancio economico del nostro territorio.

Alla riunione erano presenti in modalità mista: Confartigianato imprese Latina, Unione Artigiani Italiani, Associazione HORECA, CNA Latina, Unindustria, CONFAPI Latina, Confesercenti, Confimprese, Federlazio, Confcommercio, Impresa, CIA, Confagricoltura, Coldiretti, CLAAI Assimprese, Confcooperative Lazio Sud, Casartigiani Latina, Confcooperative Latina, Legacoop, CC.I.AA. di Frosinone-Latina. 

L’opinione comune condivisa da tutti i rappresentanti delle varie associazioni è stata quella di impegnarsi a costruire insieme, un obiettivo da raggiungere attraverso la collaborazione tra politica e aziende al fine di individuare risorse utili alla crescita di quest’ultime. Dall’Autostrada Roma-Latina alla situazione della marina, sono tante le tematiche che spesso riempiono le pagine dei giornali senza però trovare un immediato sviluppo nel concreto: in questo senso, le aziende si sono dette pronte a scendere in campo insieme al Comune per collaborare; allo stesso tempo, però, anche l’Ente di Piazza del Popolo dovrà fare la sua parte, impegnandosi nella creazione di un rapporto di ascolto continuativo con le parti sociali. Un aggancio continuo con le aziende che permetta ad entrambi di rimanere costantemente aggiornati su quello che accade nel tessuto imprenditoriale e, allo stesso tempo, di intercettare le nuove risorse, in particolare quelle legate al PNRR. I bandi europei, come sottolineato da più di un intervento, rappresentano infatti un fondamentale strumento di supporto che il Comune deve riuscire ad intercettare e mettere a disposizione delle aziende, agevolando un possibile risparmio di quest’ultime.  

Un confronto dunque costruttivo e proficuo – reso possibile anche grazie all’impegno di tutti i membri del centrodestra –, il quale permetterà di rimuovere quegli ostacoli che impediscono il rilancio economico del nostro territorio attraverso la convocazione di tavoli tecnici mirati a tematiche specifiche. In questo senso, la Commissione Attività Produttive terrà a breve anche un altro incontro con la categoria degli ambulanti, permettendo loro di disporre di un momento dedicato per esprimere le proprie esigenze ai membri dell’Organo consiliare – nello specifico, riguardo lo spostamento del mercato del sabato di Latina Scalo.

Lo dichiara il Presidente della Commissione “Attività Produttive, Turismo, Politiche per il Lavoro, SUAP, Agricoltura” e Consigliere Comunale di Latina nel Cuore Mario Faticoni.

Latina maglia nera per raccolta differenziata e porta a porta: a rischio la Bandiera Blu

Legambiente – non certo una associazione di pericolosi reazionari di destra – nel compilare il dossier “Comuni ricicloni”, vale a dire una radiografia precisa sui Comuni che differenziano di più e meglio, pone Latina agli ultimi posti nazionali con un mediocre 29,90%.

Coletta e la sua variopinta “maggioranza di programma” dovrebbero riscoprire l’antico adagio: “Chi sa fa, chi non sa insegna”. Infatti, ad ogni piè sospinto, Sindaco ed Assessori si affannano ad impartire lezioni all’universo mondo circa una presunta rivoluzione copernicana sul tema rifiuti e decoro urbano.

La durezza dei dati, al contrario della propaganda, ci dimostra che lorsignori non hanno titoli per salire in cattedra su molti aspetti della vita amministrativa, a cominciare proprio dal settore rifiuti ed ambiente.

Peraltro, se in cinque anni in Italia la tassazione sui rifiuti, la Tari, è aumentata dell’1, 6%, a Latina l’incremento è stato vertiginosamente più alto, pari al 13,4%. Un aumento che grava sulle tasche dei nostri concittadini a fronte di un servizio che, per mezzo di un eufemismo, potremmo giudicare insufficiente.

Fra l’altro, da una serie di indiscrezioni, parrebbe che per approvare il Bilancio la Tari potrebbe aumentare del 5%, comportando un ulteriore aggravio per i cittadini, mentre a livello nazionale la Corte di Cassazione, con sentenza del 23 febbraio 2022, ha sancito che è pieno diritto di questi ultimi vedersi ridotta la Tari se il servizio è scadente – ricevendo dunque uno sconto dal 20 al 40%, esattamente il contrario di quanto accadrebbe da noi.

Al delicato capitolo della raccolta differenziata, poi, sono legati altri fondamentali aspetti del nostro territorio. Ad esempio la Bandiera Blu, indice di qualità non solo delle nostre acque, ma di tutto il sistema ambientale. Uno dei criteri per l’aggiudicazione di tale requisito, infatti, è una raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani al 40%. Una percentuale assai superiore a quella che può vantare la nostra città.

La Regione Lazio, inoltre, stilando il suo Piano Rifiuti, ha indicato che i Comuni dovranno giungere al 70% di raccolta differenziata entro il 2025.

I professori che intendono salire in cattedra dovrebbero studiare la condizione disastrosa nella quale hanno condotto la nostra città e, conseguentemente, avere l’umiltà di chiedere la collaborazione di tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale.

L’arroganza, come certificano tutti i dati e le classifiche esistenti in natura, non è una buona compagna di viaggio per l’amministrazione guidata da Damiano Coletta.

Movimento politico “Latina nel Cuore”

On. Zaccheo, Fratelli d’Italia e Latina nel Cuore: “Balletto indecoroso di Lbc sul Teatro: offendono l’intelligenza dei cittadini dopo sei anni di inattività su tutto il comparto cultura”

Riapertura, verso la riapertura, riapertura imminente: siamo all’ennesimo atto di una tragicommedia targata Lbc. Dopo sei anni di governo, a breve riapriranno i portoni del Teatro “D’Annunzio”. Non possiamo non rilevare che la “maggioranza di programma” ignori la grande ricchezza che la città di Latina può vantare sul piano culturale. Il “D’Annunzio”, infatti, non è che una tessera di un mosaico assai più ampio composto dai Teatri “Cafaro”, “Dei Mille” e “Ponchielli”. Per non parlare della meravigliosa sala del Palazzo della Cultura e della Pinacoteca, tuttora inagibili.

In questi anni si è simpaticamente parlato di inaugurazioni, ad esempio del Museo Cambellotti. L’inaugurazione, però, è come la nascita: non può essere replicata. Il Museo ed il Teatro vennero inaugurati entrambi alla presenza dell’allora Ministro dei Beni Culturali Rocco Buttiglione, del Sindaco Vincenzo Zaccheo, del Sen. Ajmone Finestra e dell’Assessore alla Cultura Patrizia Fanti. Per non parlare della Biblioteca Comunale chiusa da 5 anni. I giovani della nostra città, di cui si fa una gran retorica, ringraziano!

Il Nucleo di Fondazione della nostra città, oltre ad essere un museo di architettura razionalista a cielo aperto, avrebbe tutte le caratteristiche per divenire un salotto culturale. Basti pensare al Museo Cambellotti, alla Casa del Combattente, al Museo della Terra Pontina. Edifici di Fondazione la cui fisionomia è di per sé patrimonio culturale. Lbc, fin dal 2016, aveva promesso alla città una rivoluzione culturale, che appare ancora di là da venire. La prova più evidente di questa mancanza di programmazione – oltreché di visione politica sul piano culturale – sta nel fatto che Lbc parla esclusivamente del “D’Annunzio”, ignorando (consapevolmente) la straordinaria molteplicità di patrimonio culturale esistente a Latina.

Nel merito, poi, non hanno una idea vera di quello che definiscono “indirizzo politico chiaro sulla gestione”. Abbiamo letto in un comunicato stampa che la grande escogitazione si tradurrebbe nella costituzione di una “società benefit” e in due mesi di gestione del teatro da parte di associazioni locali. Latina ha professionalità e competenze culturali di rilevanza nazionale che Lbc non ha neanche preso in considerazione. Fra l’altro, come è noto, si tratta per la maggior parte di sensibilità che provengono da un humus culturale certamente più affine alla sinistra. Noi, al contrario, abbiamo sempre coinvolto le professionalità al netto delle loro appartenenze politiche o partitiche. Parlare di “consulta civica di esperti”, significa mortificare la dignità culturale di una città importante come Latina. L’istituto della Fondazione, per Lbc, presenterebbe gravi “effetti collaterali”. Anche l’aspirina presenta effetti collaterali importanti, ma non per questo si rinuncia a prenderla quando se ne ha bisogno. Nel merito, poi, gli “effetti collaterali” di cui parla Lbc sono stati da lei reclutati in campagna elettorale. I sintomi? Spregiudicatezza ed ipocrisia acuti.

Il Teatro di Latina ha vissuto momenti importanti di vivacità culturale nei quali i nostri spettacoli hanno calcato i palcoscenici della Regione Lazio, del Paese ed anche esteri. Una valida alternativa alla Fondazione potrebbe prendere le forme del Teatro Stabile. Il precursore di tale istituzione fu il Maestro Giorgio Strehler con il suo “Piccolo di Milano”. Gli spettacoli venivano esportati in altre città e nei quartieri periferici del milanese. Dopo Milano, anche Genova, Torino ed altre importanti città italiane hanno costituito Teatri Stabili. Insopportabile, poi, il continuo riferimento alla mancata sicurezza del Teatro fin dagli anni ’90. Forse Lbc ignora che il 99,9% dei teatri italiani può alzare il sipario in deroga. Un esempio per tutti: il Petruzzelli di Bari. Dalla ricostruzione a seguito dell’incendio del 1991, il grande teatro pugliese continua ad operare essendo privo dell’agibilità. 

Alla maggioranza diciamo: uscite dal tunnel della retorica e della propaganda ed iniziamo a confrontarci, nel merito, di politica e di amministrazione. Al centrodestra non mancano idee, visione e programmazione da mettere al servizio della città.

Lo affermano in una nota i Capigruppo di FDI e Latina nel Cuore.

Fratelli d’Italia, Lega e Latina nel Cuore: “Dalla Consigliera Campagna un autogol: in sei anni nessun investimento del Comune sull’università. Un ringraziamento al Prof. Bonifazi per aver ricordato l’impegno delle nostre amministrazioni”

Il primo aprile ha dispiegato i suoi effetti all’interno della “maggioranza di programma”. Non possiamo interpretare diversamente, cioè come un pesce d’aprile venuto male, quanto affermato dalla Consigliera e Capogruppo di Lbc Valeria Campagna. Attraverso una nota ella rivendica come “sua proposta” la destinazione dell’ex tabacchificio a sede universitaria.

Nel merito la boutade della Consigliera è da intendersi come un autogol: in sei anni, infatti, l’amministrazione comunale targata Lbc non ha mosso un solo passo in direzione dell’Università “La Sapienza”. Non un euro o un solo immobile del patrimonio comunale sono stati destinati al Polo Pontino. I 15 milioni di euro di cui si parla, infatti, sono frutto di un generoso investimento dell’Ateneo romano sul nostro territorio.

L’ex tabacchificio fu acquistato dal Comune di Latina nel 2006, durante l’amministrazione guidata dall’On. Vincenzo Zaccheo. La destinazione dello stesso fu, ab origine, incardinata in una concezione di Università nel Nucleo di Fondazione. Infatti, lì sarebbero sorti dei laboratori della Facoltà di Ingegneria.

Nel corso della Commissione Università il Prorettore, Prof. Bonifazi, ha riconosciuto il grande lavoro di primogenitura che le amministrazioni Finestra e Zaccheo hanno svolto in favore della nascita crescita e successivo sviluppo dell’Università a Latina.

Ringraziamo il Prof. Bonifazi per l’onestà intellettuale che lo contraddistingue e per l’invito che ha rivolto alla Commissione, dunque all’Amministrazione Coletta, a far di più e meglio per incrementare l’offerta universitaria ed il benessere di docenti ed alunni del Polo Pontino.

L’offerta formativa, nel corso degli anni, ha ampliato i suoi orizzonti anche grazie all’incremento delle tecnologie digitali. Il Prorettore, infatti, sottolineava l’esigenza che il Polo si dotasse di laboratori multidisciplinari. Esattamente la destinazione d’uso che avevamo previsto per l’ex tabacchificio scoperto, dopo ben sei anni, dalla Consigliera Campagna.

Sulle politiche universitarie il centrodestra non accetta lezioni da chi si improvvisa professore: fu, infatti, una felice intuizione del Sen. Finestra (raccolta anche da pezzi importanti dell’allora opposizione, conscia di scrivere una pagina storica per Latina) e la prosecuzione del Sindaco Zaccheo nella pervicace volontà di fare del Nucleo di Fondazione una “Cittadella Universitaria”.

Palazzo M, l’Intendenza di Finanza, la Banca d’Italia, l’ex Ufficio Tecnico Erariale, il centro storico di questa città può cambiare volto soltanto attraverso la fantasia, la creatività e l’entusiasmo dei giovani universitari e del personale docente del Polo Pontino.

Dopo sei anni di vuoto politico ed amministrativo più che rivendicare meriti altrui, ci vorrebbero un atto di umiltà ed un poco di pudore.

Matilde Celentano – Capogruppo FDI

Massimiliano Carnevale – Capogruppo Lega

Dino Iavarone – Capogruppo Latina nel Cuore

Università, Iavarone: «Sapienza pronta ad investire: rendiamo competitiva la scelta di studiare a Latina»

Durante la seduta odierna della Commissione “Università, Ricerca e Politiche Giovanili” abbiamo avuto il piacere di ascoltare in audizione il Prorettore della Sapienza di Latina Prof. Giuseppe Bonifazi, il quale ci ha illustrato l’attuale situazione del polo universitario pontino nonché i progetti di prossima realizzazione. Nell’intervento da me tenuto ho portato la mia testimonianza in qualità di ex-studente della Facoltà di Economia, sottolineando quanto sia stato importante disporre della possibilità di frequentare i corsi universitari in una sede adeguata e prestigiosa come quella del campus situato in viale XVIII Dicembre; inoltre, ho posto poi l’accento sulle ricadute che devono avere gli investimenti fatti in passato e quelli che saranno fatti in futuro: ricadute di crescita per gli studenti, i docenti e il tessuto economico cittadino a 360 gradi. 

Preso atto che la Sapienza, in maniera autonoma, ha previsto investimenti economici importanti per lo sviluppo del polo universitario di Latina, come parte politica abbiamo il dovere di impegnarci a rendere competitiva la scelta di studiare e lavorare presso le facoltà situate in città, dando agli studenti e ai docenti la prospettiva di una crescita professionale sul territorio, senza dover andarsi a cercare un futuro lavorativo nelle grandi città o, nella migliore delle ipotesi, come pendolare verso Roma. 

Dai dati esposti nella relazione del Prof. Bonifazi, infatti, si evince un ampio margine di crescita per l’Università di Latina: più che finanziamenti, ciò che serve davvero e su cui la politica deve lavorare è attivare lo scambio di informazioni e collaborazione continua con tutti gli enti pubblici e privati che operano sul territorio – Comune, Provincia, Camera di commercio, etc. Ad esempio, riguardo il tema del PNRR – e le difficoltà riscontrate dall’Ente di Piazza del Popolo a causa della carenza di personale –, si potrebbe coinvolgere l’università per lo sviluppo di progetti utili per partecipare ai bandi, ottenendo così risorse per la crescita del nostro territorio. 

È giunta l’ora che il mondo universitario sia parte integrante del tessuto economico e sociale della nostra città: La Sapienza è pronta a compiere un passo verso di noi e, dopo anni di inerzia, Latina deve farsi trovare pronta a cogliere tale occasione.  

Lo dichiara il componente della Commissione “Università, Ricerca, Politiche giovanili, Programmazione Europea, Partecipazione, Smart City, PNRR e Innovazione digitale” e Consigliere Comunale di Latina nel Cuore Dino Iavarone.