Latina maglia nera per raccolta differenziata e porta a porta: a rischio la Bandiera Blu

Legambiente – non certo una associazione di pericolosi reazionari di destra – nel compilare il dossier “Comuni ricicloni”, vale a dire una radiografia precisa sui Comuni che differenziano di più e meglio, pone Latina agli ultimi posti nazionali con un mediocre 29,90%.

Coletta e la sua variopinta “maggioranza di programma” dovrebbero riscoprire l’antico adagio: “Chi sa fa, chi non sa insegna”. Infatti, ad ogni piè sospinto, Sindaco ed Assessori si affannano ad impartire lezioni all’universo mondo circa una presunta rivoluzione copernicana sul tema rifiuti e decoro urbano.

La durezza dei dati, al contrario della propaganda, ci dimostra che lorsignori non hanno titoli per salire in cattedra su molti aspetti della vita amministrativa, a cominciare proprio dal settore rifiuti ed ambiente.

Peraltro, se in cinque anni in Italia la tassazione sui rifiuti, la Tari, è aumentata dell’1, 6%, a Latina l’incremento è stato vertiginosamente più alto, pari al 13,4%. Un aumento che grava sulle tasche dei nostri concittadini a fronte di un servizio che, per mezzo di un eufemismo, potremmo giudicare insufficiente.

Fra l’altro, da una serie di indiscrezioni, parrebbe che per approvare il Bilancio la Tari potrebbe aumentare del 5%, comportando un ulteriore aggravio per i cittadini, mentre a livello nazionale la Corte di Cassazione, con sentenza del 23 febbraio 2022, ha sancito che è pieno diritto di questi ultimi vedersi ridotta la Tari se il servizio è scadente – ricevendo dunque uno sconto dal 20 al 40%, esattamente il contrario di quanto accadrebbe da noi.

Al delicato capitolo della raccolta differenziata, poi, sono legati altri fondamentali aspetti del nostro territorio. Ad esempio la Bandiera Blu, indice di qualità non solo delle nostre acque, ma di tutto il sistema ambientale. Uno dei criteri per l’aggiudicazione di tale requisito, infatti, è una raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani al 40%. Una percentuale assai superiore a quella che può vantare la nostra città.

La Regione Lazio, inoltre, stilando il suo Piano Rifiuti, ha indicato che i Comuni dovranno giungere al 70% di raccolta differenziata entro il 2025.

I professori che intendono salire in cattedra dovrebbero studiare la condizione disastrosa nella quale hanno condotto la nostra città e, conseguentemente, avere l’umiltà di chiedere la collaborazione di tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale.

L’arroganza, come certificano tutti i dati e le classifiche esistenti in natura, non è una buona compagna di viaggio per l’amministrazione guidata da Damiano Coletta.

Movimento politico “Latina nel Cuore”

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