Commissioni consiliari: Coletta e il centrosinistra sconfessano il parere dell’Avvocatura

Ancora una volta siamo costretti a leggere sulle pagine dei giornali le accuse del Sindaco Coletta il quale, in merito al tema della composizione delle Commissioni Consiliari, ci accusa di “irresponsabilità”.

Tuttavia, ci urge sottolineare che il centrodestra ha deciso di non partecipare alla discussione sul punto all’ordine del giorno del Consiglio Comunale in merito alla composizione delle commissioni consiliari non per irresponsabilità, bensì perché – al contrario di quanto fatto dal centrosinistra – non vogliamo sconfessare il parere dell’Avvocatura, organo terzo dall’amministrazione comunale. Il Sindaco Coletta, piuttosto che scaricare le colpe di una situazione di stallo di cui è responsabile insieme alla sua coalizione, dovrebbe occuparsi invece di completare la giunta, dato che dopo oltre tre mesi dalla sua elezione manca ancora un Assessore.

Inoltre, quando la Consigliera comunale Campagna asserisce che la politica “non si fa né con la calcolatrice né ricorrendo ai tribunali amministrativi”, dimentica il tentativo di prevaricazione istituzionale che la coalizione, alla quale appartiene, sta mettendo in atto, inferendo un grave colpo alla democrazia. In quanto sostenitori della cultura della legalità e delle Istituzioni, noi del centrodestra ci opponiamo con forza a questa manovra e impugneremo tale delibera – che riteniamo del tutto illegittima – di fronte al Tribunale Amministrativo.

Lo affermano in una nota i Capigruppo di FDI, Lega e Latina nel Cuore.

Commissioni consiliari: il centrodestra conferma il ricorso al TAR

Come centrodestra, in tutte le riunioni per la composizione delle commissioni consiliari abbiamo sempre avanzato proposte nel pieno rispetto del regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale, a differenza di quanto fatto dal centrosinistra, il quale ha prima portato avanti un modello di scelta, salvo poi cambiare idea e proporne uno nuovo grazie al quale la coalizione del sindaco avrebbe avuto la maggioranza.

Nonostante il parere dell’Avvocatura, organo terzo dall’amministrazione comunale, la Segreteria ha predisposto del tutto arbitrariamente una nuova proposta di delibera contenente due metodi di attribuzione dei componenti nelle commissioni consiliari, di cui uno è proprio quello previsto dalla precedente proposta respinta in quanto dichiarata non conforme dalla stessa Segretaria Comunale. Il risultato è un incredibile caos istituzionale dovuto ad una condotta non condivisibile, non rispettosa dei ruoli e delle istituzioni e soprattutto illegittima, dato che è in contrasto non solo con il regolamento comunale e con il parere espresso dall’Avvocatura, ma anche con il metodo di formazione delle commissioni seguito dalla stessa amministrazione nella precedente consiliatura. 

In quanto sostenitori della cultura della legalità e delle Istituzioni il centrodestra si oppone con forza a tale prevaricazione istituzionale, la quale inferisce un grave colpo alla democrazia. Il sindaco ci accusa di ostruzionismo ma, a distanza di oltre quattro mesi dalla sua elezione, chi è che lo frena dal nominare la giunta? Manca ancora un Assessore per completare quest’ultima, al pari di un Segretario e un Direttore Generale del Comune (l’addio della Iovinella risale ormai al 25 gennaio): di chi è la responsabilità, del primo cittadino o delle forze politiche?

Ancora una volta, per senso di responsabilità, parteciperemo ai lavori delle commissioni e forniremo all’ufficio di presidenza i nominativi da inserire nelle commissioni: tuttavia, allo stesso tempo, faremo ricorso al TAR per ripristinare legalità, trasparenza e rispetto della democrazia, valori universali che il Sindaco e la sua coalizione, finita la campagna elettorale, sembrano aver messo in soffitta.

Lo affermano in una nota i Capigruppo di FDI, Lega e Latina nel Cuore.

Commissioni consiliari: dopo quattro mesi il sindaco Coletta non riesce a varare la giunta definitiva mentre la sinistra che lo sostiene tenta di sovvertire il consenso popolare con atti illegittimi

Più di tre mesi fa il risultato elettorale aveva definito la composizione del Consiglio Comunale,assegnando la maggioranza dei componenti ai partiti del centrodestra. Tuttavia, il sindaco Coletta, per poter governare la città piuttosto che condividere equamente le responsabilità con tutte le forze politiche, ha preferito imporre il proprio modello organizzativo per poi chiederne l’adesione ai singoli gruppi consiliari, promettendo l’inserimento di punti programmatici nelle sue linee di mandato senza alcunagaranzia di fattibilità.

Come Centrodestra, in tutte le riunioni per la composizione delle commissioni consiliari abbiamo sempre avanzato proposte nel pieno rispetto del regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale, a differenza di quanto fatto dal centrosinistra, il quale prima ha portato avanti un modello di scelta, salvo poi cambiare idea e proporne uno nuovo grazie al quale la coalizione del sindaco avrebbe avuto la maggioranza. Come se ciò non bastasse, dopo l’adesione del consigliere Pagliari alla Lega si era resa necessaria un’assegnazione diversa dei seggi e, anche quella volta, dai partiti di centrosinistra eranoemerse diverse opinioni sul metodo da utilizzare per la ripartizione dei componenti nelle commissioni.

Acquisito il parere dell’Avvocatura, l’ufficio di Presidenza aveva predisposto la proposta di delibera per la composizione delle commissioni consiliari, che però non aveva avuto il visto del suo responsabile in quanto lo stesso inspiegabilmente non condivideva la ricostruzione giuridica posta in essere dall’Avvocatura. Adesso, del tutto arbitrariamente, la Segreteria Comunale ha predisposto una nuova proposta di delibera contenente due metodi di attribuzione dei componenti nelle commissioni consiliari, di cui uno è proprio quello previsto dalla precedente proposta respinta in quanto dichiarata non conforme dalla stessa Segretaria Comunale. Il risultato è un incredibile e inaccettabile caos istituzionale dovuto ad una condotta non condivisibile, non rispettosa dei ruoli e delle istituzioni e soprattutto illegittima – dato che è in contrasto non solo con il regolamento comunale e con il parere espresso dall’Avvocatura, ma anche con il metodo di formazione delle commissioni seguito dalla stessa amministrazione nella precedente consiliatura. 

Delle due l’una: o si è compiuto un abuso cinque anni fa o lo si sta compiendo adesso. Per noi del Centrodestra lo si sta commettendo adesso, alla faccia della tanto sbandierata legalità. Si registra un tentativo di sovvertire la volontà popolare, cercando di convincere i cittadini di essere in maggioranza nonostante i risultati elettorali abbiano detto altro: ma la città non abbocca. Ci opponiamo con forza a tale prevaricazione istituzionale e, inoltre, a chi ci accusa di strumentalizzare tale questione rispondiamo: chi è frena il sindaco dal nominare la giunta? Non è un segreto che manchi ancora un Assessore per completare quest’ultima: di chi è la responsabilità, del primo cittadino o delle forze politiche?

Per questo motivo Fratelli d’Italia, Lega e Latina nel Cuore dichiarano che non intendono in nessun modo partecipare alla stesura né tantomeno all’approvazione di una delibera che riteniamo illegittima e cheprovvederemo ad impugnare di fronte al Tribunale Amministrativo. 

Lo affermano in una nota i Capigruppo di FDI, Lega e Latina nel Cuore.

Il Centrodestra accoglie il grido d’allarme dell’On. Zaccheo: a breve una mozione in Consiglio Comunale sul degrado in città

Il centrodestra accoglie il grido d’allarme lanciato dall’On. Zaccheo e comunica che presenterà a breve una mozione in Consiglio Comunale relativa alla situazione di degrado in cui versa la città di Latina. 

Non possiamo infatti rimanere inermi davanti la deriva che vede protagonista la nostra città, all’interno della quale si registra una situazione di abbandono e incuria che non è altro che lo specchio di una realtà sociale che rischia di esplodere. Si evidenzia infatti un contesto di forte disagio giovanile, dovuto anche alla mancanza di spazi e strutture di riferimento per i ragazzi.

Già diversi giorni fa i movimenti giovanili erano intervenuti su questo tema: il completo abbandono della biblioteca comunale (chiusa ormai da più di due anni) e la conseguente assenza di aree pubbliche adatte allo studio è francamente inaccettabile per una realtà come Latina, la quale si candida a diventare città universitaria. Oltre la riapertura della Biblioteca comunale, è di primaria importanza mettere a disposizione ulteriori spazi alla portata di tutti, vista anche l’impossibilità di utilizzare al 100% le poche e fatiscenti strutture preesistenti. Luoghi di cultura come il Museo della Terra Pontina, la Casa del Combattente, il Museo Cambellotti e, in ultimo, la sala De Pasquale del Palazzo del Comune, sono del tutto idonei alla suddetta finalità poiché già di proprietà dell’ente di Piazza del Popolo. Usufruire di spazi messi a disposizione da alcuni partiti non rappresenta a parer nostro neppur lontanamente una soluzione completa e definitiva, anzi. 

Per non parlare del fatto che questa amministrazione non è riuscita nemmeno a fare i bandi per l’assegnazione degli impianti sportivi. Le poche società sopravvissute e che usufruiscono di palestre di proprietà del Comune pagano affitti esorbitanti all’amministrazione comunale, la quale non considera il ruolo sociale dello sport che, soprattutto nei borghi, serve per togliere i ragazzi dai pericoli della strada. 

È giunto il momento che le Istituzioni assumano i provvedimenti del caso, attivandosi non solo a livello repressivo ma anche e soprattutto educativo: solo così sarà possibile migliorare le condizioni nei confronti del movimento giovanile, dando loro una prospettiva concreta e mettendo finalmente un freno al degrado che dilaga in città. I cittadini non meritano una situazione di disagio, insicurezza e paura come quella a cui assistiamo oggi: Latina deve ritornare a vivere nel pieno rispetto delle regole.

Lo affermano in una nota i Capigruppo di FDI, Lega e Latina nel Cuore.

Latina, una città allo sbando: la denuncia dell’On.Zaccheo

Giorno dopo giorno sono costretto ad assistere alla situazione di degrado che imperversa nella nostra città la quale, nel corso degli ultimi giorni, è finita più volte sulle prime pagine dei quotidiani nazionali a causa di alcuni deplorevoli accadimenti che stanno macchiando la sua immagine. 

Il video della rissa tra due giovani avvenuta sotto l’ex Intendenza di Finanza, a pochi metri di distanza dal Palazzo Comunale in Piazza del Popolo, ha fatto il giro del web, ottenendo centinaia di visualizzazioni e regalando a Latina una notorietà di cui avremmo fatto volentieri a meno. Una situazione di degrado denunciata già in tempi non sospetti da “Latina nel Cuore”, il gruppo consiliare a cui ho l’onore di appartenere e che aveva dato voce alle lamentele dei commercianti e dei residenti del centro. Inoltre, a distanza di qualche ora ho appreso sui giornali nazionali un’altra notizia purtroppo legata alla nostra città, quella di un’insegnante che avrebbe consegnato della droga ai suoi alunni sedicenni presso l’Agenzia di Formazione e lavoro. Tuttavia, sebbene tale episodio risalga a più di otto mesi fa e nonostante una denuncia alla Procura della Repubblica, non è stato assunto alcun provvedimento nei confronti della docente. Rimango sbigottito da questa vicenda, ma ancor più dal fatto che tale figura si trovi ancora ad operare nella struttura a contatto con gli studenti. Infine, un paio di settimane fa, sul Lungomare di Latina, una donna è stata rapinata ma, nel corso delle indagini delle Forze dell’ordine, quando quest’ultime si sono recate in Comune per estrapolare le immagini di videosorveglianza, hanno dovuto constatare che le telecamere non erano in funzione; un altro, deplorevole episodio che si va aggiungere a quello verificatosi a Borgo Sabotino ad inizio mese, dove il titolare di una nota attività della zona, appena dopo aver chiuso il suo locale, è stato accerchiato e rapinato da tre malviventi armati di pistola.

Dopo oltre quattro mesi dal suo insediamento questa amministrazione continua a perder tempo e, mentre le commissioni consiliari sono ancora lontane dall’essere definite e la giunta non è completa, in città si verificano episodi di questo genere. Non si tratta solamente di mettere in atto una reazione repressiva, ma anche e soprattutto di natura educativa: in questo senso, bisogna accelerare nella riapertura di luoghi di aggregazione come il teatro, la biblioteca, fino ad arrivare alla piena fruibilità del Palazzetto dello Sport. Non basta soltanto un maggiore controllo, bensì servono iniziative e proposte per concedere una prospettiva concreta ai cittadini di Latina.

È più che mai necessario che le Istituzioni assumano tutti i provvedimenti del caso e, inoltre, invoco l’intervento di Sua Eccellenza il Prefetto. Questa città è ormai allo sbando e la progressiva scomparsa dei valori della famiglia e della scuola acuisce ancor di più il senso di disagio, insicurezza e paura vissuto ogni giorno dai cittadini. È indispensabile un sussulto di forze politiche e Istituzioni: la parte sana di questa città, infatti, vuole denunciare questa deriva sociale, chiedendo a gran voce che Latina torni a splendere nel pieno rispetto delle regole.

Lo dichiara in una nota Vincenzo Zaccheo, già sindaco di Latina.

Bollette TARI in ritardo, Latina nel Cuore: i cittadini non possono pagare le inefficienze di Coletta

Negli ultimi giorni numerosi cittadini di Latina ci stanno sottoponendo i propri dubbi e perplessità riguardo la notifica di alcune bollette della TARI (tassa rifiuti) che si sarebbero accumulate nel tempo, a partire dall’annualità 2015, e che coprono dunque tutta la consiliatura del sindaco Coletta.

Per prima cosa va specificato che si tratta di bollette mai recapitate e questa è una responsabilità non certo dei cittadini. Stupisce poi che alcune di queste bollette siano notificate ora, fuori termine, visto che siamo ben oltre i 5 anni per quel che riguarda gli addebiti del 2015. Oltretutto una parte di queste somme non sono più esigibili essendo andate in prescrizione, creando dunque un danno erariale alle casse comunali.

Inoltre, ci chiediamo come mai queste bollette siano notificate solo oggi, a termini scaduti. Forse Coletta non voleva farlo in piena campagna elettorale? Non crediamo certo che sia una casualità che questi avvisi di pagamento arrivino proprio dopo il voto. Forse all’amministrazione Coletta risultava impopolare inviarle prima o, più semplicemente, non sono stati in grado di gestirle in modo adeguato? Perché non mandarle nel corso degli anni? Forse perché vi è stato un costante incremento e si voleva goffamente cercare di nasconderlo?

Stiamo parlando di una tassa che fa riferimento alla gestione dei rifiuti, ma basta dare una rapida occhiata alla città per rendersi conto dello stato indecoroso e di sporcizia nella quale versa quest’ultima, con bidoni colmi di immondizia non raccolta e maleodorante presenti in numerose vie del centro.

Sarebbe opportuno che l’amministrazione rispondesse e che non addebiti ai cittadini interessi di mora per motivi che non sono loro imputabili. Con questa vicenda ancora una volta Coletta dimostra tutta la sua mancanza di buon senso e di capacità amministrativa. Lo dichiarano i Consiglieri Comunali di Latina nel Cuore Dino Iavarone, Renzo Scalco e Mario Faticoni

Insabbiamento di Rio Martino, miopia e mala gestione dell’Amministrazione comunale: così si affossa la Marina di Latina

Anche oggi, per l’ennesima volta, siamo costretti a leggere sui quotidiani locali il grido d’allarme dei pescatori di Latina e dintorni in merito alla situazione di Rio Martino. Il suo insabbiamento, infatti, rende impossibile a quest’ultimi uscire in mare e, di conseguenza, lavorare e sostenere le loro famiglie – senza dimenticare il danno che subisce il commercio e lo sviluppo economico e turistico del territorio. Parliamo di un’intera zona impoverita da una politica miope e che negli ultimi anni non solo non ha saputo valorizzare il territorio – non riuscendo ad attrare il turismo legato anche al diporto nautico –, ma che ha creato una situazione drammatica legata ai pescatori e alle loro famiglie, impossibilitati a lavorare con l’indotto del turismo nautico e balneare.

Per quanto riguarda il ricorso sull’affidamento di Rio Martino, è doveroso chiarire una volta per tutte i dubbi che sono emersi sulla stampa in merito alle procedure. Perplessità che condividiamo, dato che è assolutamente necessario che l’Amministrazione faccia luce su tale procedura; visti i numerosi ricorsi, probabilmente qualcosa deve essere andato storto o quest’ultima non è stata corretta. In attesa della definizione delle problematiche sull’affidamento, perché il Comune non ha provveduto a realizzare il dragaggio della foce, magari predisponendo un sistema di dragaggio fisso e continuo come sembra essere previsto dal progetto iniziale della Provincia? 

Attualmente, infatti, è impossibile uscire dal canale in quanto il pescaggio è inferiore a 30 cm e, nonostante la costante richiesta di aiuto dei pescatori, dal Comune non è arrivata nessuna risposta, anzi. Sono di qualche giorno fa le dichiarazioni dell’Assessore Calì nelle quali definisce la sabbia un “problema, un rifiuto da smaltire”. Parole gravissime, dato che quest’ultima non solo rappresenta un bene prezioso, ma anche una risorsa da gestire che, come sottolineato da Sergio Cappucci – ricercatore ENEA e già dirigente del Servizio Ambiente del Comune di Latina – deve essere valorizzata.

Ancora una volta, registriamo che da parte dell’Amministrazione non c’è una visione complessiva e strategica della Marina di Latina. Alcuni esponenti politici di maggioranza, invece di organizzare call o tavole rotonde, dovrebbero invece incalzare il proprio sindaco a prendere iniziative concrete in merito, al fine di risolvere i molteplici problemi della Marina che solo una visione complessiva, organica e strategica può portare a soluzione.

Lo affermano in una nota i Consiglieri Comunali Dino Iavarone, Renzo Scalco e Mario Faticoni.

L’impreparazione dell’amministrazione comunale ha causato una perdita di 11.5 milioni destinati alla rigenerazione urbana

Sono circa 11.5 i milioni di euro persi a causa dell’impreparazione dell’amministrazione Coletta, la quale – ancora una volta – si è resa protagonista di un modus operandi al ribasso. Non è un segreto che al momento in Comune manchino due assessori, che la posizione del Segretario Generale – dopo l’addio della Iovinella – sia vacante e che le commissioni siano ancora bloccate: una situazione francamente inaccettabile. Con una struttura al completo si sarebbe potuto raggiungere il 100% di questi fondi erogati dal governo nazionale per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, mentre adesso bisognerà accontentarsi solamente del 40%; e pensare che fino a qualche giorno fa dal Comune sbandieravano di come fossero riusciti ad ottenere quasi 9 milioni di euro di finanziamenti! 

La realtà dei fatti è che senza questa situazione di stallo il Comune di Latina avrebbe avuto la possibilità di richiedere contributi per complessivi 20 milioni di euro: tuttavia, l’amministrazione si è di fatto negata l’accesso alla totalità del contributo, con una perdita di circa 11.5 milioni completamente dovuta all’incapacità di ottenere tali risorse erogate dal governo nazionale. Sono passati più di cinque anni ma qui sembra di essere di nuovo punti a capo: tutto rimane fermo e si continuano a mancare opportunità di cui beneficerebbe l’intera città.

Lo affermano in una nota i Consiglieri Comunali Dino Iavarone, Renzo Scalco e Mario Faticoni.

Degrado, disordine e vandalismo in pieno centro: il grido d’allarme di residenti e commercianti di Latina

Il degrado urbano in cui versa il centro storico è lo specchio di una realtà sociale che rischia di esplodere. È il grido d’allarme lanciato da alcuni residenti e commercianti di Latina, i quali si sono rivolti ai Consiglieri Comunali di “Latina nel Cuore” poiché allarmati e preoccupati da questa situazione che nasconde un forte disagio giovanile. 

Cassonetti per la raccolta dei rifiuti rotti e maleodoranti, una viabilità incomprensibile aggravata da un’isola pedonale che definirla tale ha del grottesco, autoveicoli e motocicli che sfrecciano a tutta velocità nella completa inosservanza delle più basilari regole della strada e, infine, l’inquinamento acustico degli impianti stereo delle microcar che oramai rappresenta la colonna sonora degli abitanti del centro. Basta farsi un giro dopo le 21:00 per imbattersi in risse, giovani che imprecano e che gettano rifiuti di pasti frugali in terra, senza alcun rispetto per coloro i quali provano a redarguirli – e che spesso vengono addirittura minacciati e intimiditi fisicamente. Degrado urbano, maleducazione, vandalismo, totale mancanza di rispetto delle più basilari regole del vivere comune: è ciò che accade ogni sera, specialmente durante il fine settimana, nel parcheggio dietro Viale Umberto I, alle spalle dell’edicola di V.le Gramsci, ma non solo. Le scritte rosse e le svastiche apparse la prima domenica dell’anno sulle pareti di travertino di Corso della Repubblica sono solamente l’ultimo episodio in ordine cronologico di un’escalation la quale, francamente, spaventa un po’ tutti meno che l’amministrazione Coletta.

Eppure, nel programma LBC 2021-2026 si legge a chiare lettere come il centro di Latina debba diventare “di livello europeo […] con strade, piazze ed edifici adeguati agli standard di sicurezza, di sostenibilità e di rispetto della persona”: parole davvero lontane dalla realtà attuale, quella che invece sta andando incontro ad un progressivo imbarbarimento.

Una buona gestione della città si vede anche e soprattutto dal decoro e dall’organizzazione del centro: come si può pensare di non effettuare un controllo capillare da parte delle forze dell’ordine nel nucleo centrale del territorio? Limitarsi ad attenzionare sporadicamente determinate situazioni provoca effetti limitati e poco risolutivi. La parte sana di questa città vuole denunciare la deriva sociale di questo territorio, chiedendo a gran voce che Latina torni a splendere. Una città pulita, il rigoroso rispetto delle regole, una visione chiara di quello che sarà il futuro la si costruisce anche con un’immagine sana della propria città.

Infine, tutto ciò mette in mostra un contesto di forte disagio giovanile. Qui non si tratta solamente di mettere in atto una reazione repressiva, ma anche e soprattutto di natura educativa. È senza dubbio necessaria una maggiore partecipazione dell’amministrazione nel crescere i giovani: in questo senso, bisogna accelerare nella riapertura di luoghi di aggregazione come il teatro, la biblioteca, fino ad arrivare alla piena fruibilità del Palazzetto dello Sport. Invochiamo l’intervento di Sua Eccellenza il Prefetto ma, allo stesso tempo, è indispensabile che l’amministrazione comunale si faccia interprete di questa situazione. Non basta soltanto un maggiore controllo, bensì servono iniziative e proposte per migliorare le condizioni nei confronti del movimento giovanile, dando una prospettiva concreta ai ragazzi di Latina.

Lo dichiarano in una nota i Consiglieri Comunali di Latina nel Cuore Dino Iavarone, Renzo Scalco e Mario Faticoni.