Inaccettabile che il Suap diventi un bancomat a richiesta. Occorre garantire certezza del diritto a tutti i cittadini

In riferimento alle deliberazioni di varianti al Prg approvate dal Consiglio Comunale, la cosiddetta “maggioranza di programma” si è rivelata essere nient’altro che una maggioranza virtuale. Se l’Aula ha potuto approvare tali deliberazioni, infatti, si deve al grande senso di responsabilità della coalizione di centrodestra che, nel corso della Commissione competente, ha garantito il numero legale. Di più, se in Consiglio Comunale si sono potute approvare le due varianti è merito della coalizione di centrodestra che, di nuovo, ha garantito il numero legale. Nel merito non possiamo che rallegrarci quando un’impresa decide di investire sul nostro territorio, creando così occupazione e ricchezza. Tuttavia, non possiamo essere favorevoli al metodo con il quale si è giunti alla approvazione di queste deliberazioni.

Infatti, rispetto ad un bando esperito diversi anni fa, fatichiamo a comprendere le ragioni per le quali una pratica ha seguito un percorso rispetto a quelle presentate dalle altre imprese. Il Suap non può essere inteso come una sorta di bancomat a richiesta, ma deve garantire certezza del diritto a tutti i cittadini. A tal proposito abbiamo chiesto che gli esiti di tale bando vengano portati all’attenzione della Commissione Attività Produttive.

A Piazza del Popolo pare si ignori il fondamentale principio della continuità amministrativa: negli anni si sono affidati incarichi, si è proceduto con dei bandi ricognitivi e a distanza di anni vi sono attività che non hanno ricevuto alcuna risposta dal Comune di Latina. Noi ci siamo assunti la responsabilità di consentire che queste deliberazioni venissero approvate, consci che il modus operandi dell’amministrazione Coletta ha danneggiato quelle stesse imprese che hanno risposto al bando. È del tutto evidente, infatti, che se vi fosse stata una pianificazione complessiva, non avrebbero dovuto attendere tutti questi anni per l’approvazione delle varianti. Lo stesso ragionamento vale, del resto, per l’impiantistica sportiva e le riconversioni industriali in zona H. Basterebbe aprire i cassetti dell’amministrazione – come fatto, del resto, per i bandi sulle periferie – per trovare una quantità inimmaginabile di studi, bandi, progetti.

L’amministrazione Coletta è del tutto priva di una visione complessiva e strutturale e procede a colpi di variante. Ricordiamo, ad esempio, quella approvata in piena campagna elettorale. Se l’avessimo fatto noi, a parti invertite, qualcuno avrebbe gridato al voto di scambio. La città di Latina ha bisogno, invece, di una pianificazione omogenea che garantisca la più ampia certezza del diritto erga omnes, non con il sospetto che vi possano essere “figli e figliastri”. Ci saremmo aspettati, dalla cosiddetta “maggioranza di programma”, un atteggiamento di rispetto e di considerazione verso la natura costruttiva della nostra opposizione. Alla nostra responsabilità hanno risposto con il linguaggio dell’insulto e della delegittimazione proprie di chi ha bisogno di occultare la propria inconcludenza con il trivio.

Lo affermano in una nota i Capigruppo di FDI e Latina nel Cuore.

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